Inquinamento delle Acque
Le acque inquinate possono trasmettere malattie e veicolare elementi chimici velenosi, tanto da fare ammalare l'uomo fino ad ucciderlo. L'acqua pulita è quindi un tema trasversale negli Obiettivi di Sviluppo del Millennio promossi delle Nazioni Unite. Nella stragrande maggioranza dei casi le acque sotterranee sono più pulite di quelle superficiali, infatti solitamente i terreni e gli strati rocciosi che le coprono, le proteggono dalla contaminazione che invece avviene in superficie. Questo spiega perché in molte parti del mondo la maggior parte dell'acqua potabile è in realtà acqua sotterranea. L'aumento demografico mondiale, i cambiamenti nella destinazione d'uso della terra e la rapida industrializzazione (o deindustrializzazione) stanno mettendo sempre più a rischio l'integrità di questa risorsa. Per depurare le acque sotterranee inquinate sono necessarie procedure lunghe e costose, ma nei casi più gravi l'unica soluzione è abbandonare in toto lo sfruttamento di quella risorsa per un periodo di tempo molto lungo. Questa realtà ormai è sempre più accettata dalla comunità internazionale e la scienza e la tecnologia sono in prima linea per contribuire a prevenire gli effetti più devastanti. Oggi con frequenza crescente si rende necessario proteggere e gestire efficacemente le acque sotterranee per garantirne un uso sostenibile a lungo termine. In alcuni casi le acque sotterranee contengono livelli elevati di sostanze naturali che ne limitano l'utilizzo: l'acqua salina, ad esempio, può invadere l'acquifero, ma le acque sotterranee possono anche contenere sostanze naturali solubili come l'arsenico, il fluoruro, il nitrato o il solfato, che ne limirano o addirittura ne impediscono l'uso diretto, poiché rappresentano un pericolo per la salute umana. Generalmente è possibile intervenire per diminuire o eliminare totalmente le sostanze nocive dell'acqua, ma ciò sovente implica alti costi finanziari. Possiamo quindi affermare che la qualità dell'acqua sotterranea deve in ogni caso essere controllata, sia prima che durante il suo utilizzo. Scarsità In molti luoghi del mondo le acque sotterranee sono un elemento chiave dello sviluppo sostenibile; l'acqua porabile per molti paesi è soprattutto acqua sotterranea perché è naturalmente protetta, di alta qualità e affidabile. È evidente che l'importanza relativa delle risorse di acque sotterranee é destinata ad aumentare in maniera considerevole e che il loro sfruttamento sostenibile dovrà essere considerato sia come requisito essenziale per proteggerle, sia come mezzo per scongiurare la crisi idrica che incombe sul mondo. Consumi in aumento, risorse in diminuzione La richiesta di acqua è in aumento dovunque a causa dell'esplosione demografica, della crescita delle attività economiche, agricole e irtigue. Parallelamente le risorse di acqua accessibili nel mondo sono in diminuzione per colpa di un sovra sfruttamento o del loro inquinamento. L:equilibrio tra la domanda (consumo) e l'offerta (risorsa) è instabile. Sono più di 30 i paesi colpiti dalla scarsità cronica di acqua; conseguentemente le acque sotterranee sono usate sempre più frequentemente per soddisfare la domanda. L:agricoltura è il più grande consumatore mondiale di acqua (70%), seguito dal settore industriale (20%) e da quello domestico (10%). Molto è stato fatto per ridurre considerevolmente il consumo in questi due ultimi settori, mentre ancora molto resta da fare per migliorare l'efficacia dei sistemi di irrigazione. L:aumentato sfruttamento delle acque sotterranee non rinnovabili per irrigare terreni agricoli marginali in zone aride è fonte di grave preoccupazione. La proporzione del consumo di acqua in questi tre settori varia da regione a regione e a seconda dei livelli di sviluppo economico. In Europa e in Nord America, il principale consumatore è l'industria, mentre in Asia e in Africa il colpevole è l'irrigazione agricola. Ne consegue che in molte regioni aride e semiaride, circa il 30% delle acque sotterranee viene estratto a fini irrigui e la tendenza è in aumento. Le politiche di gestione delle risorse idriche attualmente in vigore in molte regioni aride del mondo acuiscono la gravità del problema. Sebbene sia essenziale ridurre lo sfruttamento delle risorse di acque sotterranee fossili insostituibili, molti paesi aridi lo favoriscono. Il riutilizzo di acque di scarico depurate é una soluzione anche se parziale. Indipendentemente dalle misure di conservazione adottate, il prelievo delle acque sotterranee è in buona parte inevitabile; spesso esse costituiscono l'unica fonte di acqua economicamente valida. I progressi compiuti nella perforazione e nelle tecnologie di costruzione dei pozzi e del pompaggio dell'acqua, unitamente ad una copertura elettrica più estesa delle zone rurali, sono fattori che contribuiscono ad aumentare il volume di acque sotterranee sfruttate senza una pianificazione adeguata. Le acque sotterranee scorrono molto lentamente e ciò fa si che le conseguenze del loro sovrasfruttamento diventino evidenti solo dopo anni o addirittura decenni, ragione per cui le strategie future per la gestione delle risorse idriche dovranno prevedere anche un monitoraggio pianificato della loro qualità e del loro prelievo. Chi detiene il potere decisionale dovrebbe autorizzare lo sfruttamento delle acque sotterranee solo una volta definita una pianificazione affidabile e sulla base di normative adeguate; in questo modo è possibile prevenire il deterioramento del volume e della qualità delle acque sotterranee, sostenendo al contempo i molteplici benefici che tale risorsa offre all' ecologia del pianeta. Le acque sotterranee sono sfruttate da circa due miliardi di persone al mondo e ciò le rende la risorsa naturale più utilizzata in assoluto; la loro produzione annuale stimata è compresa tra i 600 e i 700 km3 (miliardi di metri cubi o miliardi di tonnellate). A confronto il consumo annuale mondiale di sabbia e di ghiaia equivale a circa 18 miliardi di tonnellate, mentre quello del petrolio non supera i 3,5 miliardi di tonnellate. Le acque sotterranee sono considerate un bene pubblico in molti paesi; dove sono scarse le si potrebbero considerare un bene economico, ma nella maggior parte dei casi non viene riconosciuto loro alcun valore. Per garantire un approvvigionamento idrico sostenibile, i costi dello sfruttamento, del trattamento e dell'approvvigionamento di questa risorsa devono essere coperti mediante la tassazione. Ad oggi non esistono dati sulla ricchezza che la fornitura delle acque sotterranee potrebbe generare. Gli unici dati globali disponibili si riferiscono ai prodotti finiti di maggior valore e in particolare all'acqua potabile e alle acque minerali in bottiglia. La discussione sui temi della fornitura pubblica, del recupero dei costi, dell'irrigazione in agricoltura, della liberalizzazione dei mercati dell'acqua e degli investimenti privati è in corso a tutti i livelli della società. Le Nazioni Unite hanno inserito tra gli obiettivi di sviluppo del Millennio quello di dimezzare, entro il 2015, il numero di coloro che non hanno accesso all'acqua potabile sicura. Questo obiettivo potrà essere conseguito solo a fronte di investimenti finanziari di grandi proporzioni, attualmente stimati in 15 miliardi di dollari l'anno, a partire da oggi fino al 2015.
